STRAGE IN IRPINIA: Pullman precipita giù da viadotto sulla A16
Lunedì 05 Agosto 2013Anche questa volta si parla di tempi di guida e riposo del conducente.
Il tragico incidente è accaduto intorno alle 20:30 del 28 Luglio scorso tra Monteforte Irpino e Baiano quando il pullman, un Granturismo organizzato dalla società Mondotravel di Napoli con a bordo una cinquantina di persone, tra le quali numerosi bambini, ha sfondato il guard rail autostradale e con un volo di 25-30 metri è precipitato nella scarpata sottostante.
L'arrivo dei soccorsi, seppure repentino, non è bastato per salvare la vita di quelle 38 persone, vittime del più grande incidente nella storia infortunistica del Paese e che, negli ultimi 60 anni, ha fatto contare oltre 500.000 morti e circa 14 milioni di feriti sulle strade.
Mentre dalle istituzioni giungevano i primi messaggi di cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una lettera inviata al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, ha spostato l'attenzione sul tema della sicurezza nelle strade dichiarando che “questa inaccettabile sciagura deve richiamare tutti, istituzioni e cittadini, a un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio“.
Il Presidente Napolitano ha poi ancora aggiunto che ”Agli interventi di adeguamento e manutenzione delle reti stradali e alle indispensabili attività di controllo e repressione deve affiancarsi una rinnovata consapevolezza di chi guida: il più scrupoloso e responsabile rispetto del codice della strada è essenziale per tutelare noi stessi, i nostri cari e il prossimo".
Le cause della disgrazia non sono ancora chiare e sono da ricercare in diversi ambiti ed è proprio per questo che la procura di Avellino ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Gli accertamenti giudiziari saranno finalizzati a far luce non solo su eventuali responsabilità dell'autista, che è morto nell'incidente, ma anche sulle condizioni tecniche del pullman il quale, segnala il Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, “era un mezzo del 1995, vecchio di 18 anni e che risulta abbia percorso 900mila chilometri avendo superato una revisione lo scorso marzo. E' nostro compito, ora, ” -prosegue il Ministro – “quello di svolgere un’indagine amministrativa per sapere come vengono fatte queste revisioni”.
Altro nodo da sciogliere è quello riguardante le barriere laterali bordo ponte tipo ‘New Jersey‘ con mancorrente, presenti sul viadotto in Irpinia dove è precipitato il pullman. La società Autostrade per l’Italia sottolinea che tali barriere "sono state concepite per ammortizzare al meglio gli urti delle autovetture, che costituiscono la stragrande maggioranza degli urti. Per tale motivo le barriere laterali non sono costruite con muro rigido (che sarebbe l’unico idoneo a resistere a tutti gli urti) ma con elementi collegati tra di loro, appoggiati alla pavimentazione e fissati a essa con perni che devono permettere lo sganciamento di qualche elemento in caso di urti particolarmente forti“.
Infatti, “in caso di urti con mezzi pesanti, queste barriere sono idonee a resistere solo entro certe angolazioni di impatto ed entro certi limiti di velocità, perché una maggiore rigidità sarebbe molto pericolosa per gli automobilisti in caso di urto violento”.
La soluzione per evitare che disastri simili si ripetano ancora in futuro ci sarebbe e basterebbe semplicemente allungare il nostro sguardo al di là delle Alpi. In Francia, così come in Spagna Austria e Svizzera, da tempo sono state adottate le cosiddette rampe di emergenza, ovvero delle vie di fuga in salita situate lungo i tratti in discesa delle autostrade con un fondo caratterizzato solitamente da ghiaia o sabbia che permettono ad un mezzo fuori controllo, per esempio a causa di un guasto all'impianto frenante , di frenare la sua corsa in condizioni di sicurezza e sono progettate per accogliere anche veicoli di grandi dimensioni. In questo clima di dolore per i tragici fatti, si solleva la polemica di Giordano Biserni, Presidente dell'Asaps (Associazione Sostenitori-Amici della Polizia Stradale) il quale sostiene che "in questa tipologia di incidenti, nella maggior parte dei casi, giocano un ruolo importante gli esasperati tempi di guida con lo sforamento delle 9 ore giornaliere ammesse, o il salto dei turni di riposo previsti dall'articolo 174 del CdS. [...] A parere dell'associazione anche la lunga crisi economica sta incidendo nella spinta verso una forzata illegalità, tutto questo perché le imprese cercano di mantenere la presenza su un mercato economicamente soffocante che si gonfia di costi e che vede abbassarsi le tariffe anche per una concorrenza estera sempre più agguerrita e sleale. [...] Le più recenti politiche, che pur hanno fatto molto in termini di leggi a favore della sicurezza stradale (patente a punti, sanzioni più severe, contrasto all'alcol) hanno trascurato il fattore del controllo umano, l'unico capace di intercettare le violazioni che si traducono poi spesso in tragedia: si chiamano, per ricordarne alcuni, tempi di guida, riposi, limitatori di velocità, (anche nei cantieri stradali) alcol, droga, pneumatici, uso del cellulare, uso delle cinture sui mezzi.
Dopo una tragedia come quella della A16, con decine di lenzuoli bianchi allineati sulla strada, che equivale alla sciagura di Viareggio, attendiamo risposte concrete."